Un approccio europeo alla minaccia terroristica

Un approccio europeo alla minaccia terroristica

Il terzo millennio ha messo il mondo di fronte a nuove e drammatiche minacce terroristiche che, a partire dall'11 settembre 2001, hanno costretto gli organi di polizia e di intelligence ad una risposta immediata e il più possibile efficace. Se gli Stati Uniti hanno saputo fronteggiare l'emergenza creando istituti ad hoc come il National Security Branch, l'Unione Europea sconta in questo senso ancora una forte preponderanza de-gli interessi nazionali, che ostacolano spesso la libera circolazione delle informazioni. Partendo da un'analisi puntuale e circostanziata degli elementi che entrano in gioco quando si parla di radicalizzazione terroristica - esclusione sociale, situazione carceraria, reclutamento sul web, fenomeno dei foreign fighters - l'autore si sofferma a descrivere i punti di forza e di debolezza dei servizi segreti dei principali stati dell'UE, soprattutto alla luce dei recenti attentati di Parigi. In ultima istanza, facendo esplicito riferimento alle normative europee già esistenti, viene elaborata la proposta di creazione di un'intelligence comunitaria che sappia superare l'approccio nazionale, oggigiorno non più percorribile, in luogo di una proficua cooperazione che possa garantire ai cittadini un maggiore livello di sicurezza.
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