Antologia blu
"Tutta la raccolta è percorsa da una forte tensione morale, a tratti ripiegata all'interno dell'animo del poeta, a tratti più esplicitamente rivolta all'esterno, in termini di riflessione sociale. Specialmente sul senso dell'etica e della religione nei costumi moderni egli si interroga, ravvedendo un progressivo discostarsi dai valori fondanti l'Occidente, in direzione di un culto sempre più asettico del dio denaro che ci rende vuoti, sterili e soli, protesi a un accumulo insignificante di beni materiali che non nutrono di certo lo spirito. In tal senso, anche l'arte può avere un valore antropologico fondamentale: contro l'irrequietudine ingenerata dalla continua ansia volta al soddisfacimento dei bisogni terreni, essa, nella dimensione dell'artificio, dà possibilità di provare emozioni, passioni, e quindi traslare in un universo creativo il senso più autentico dell'essere uomini. Suggerendo anche l'idea di una costruzione identitaria che non può poggiare soltanto sulla dimensione della logica razionale, la quale, escludendo dal vivere l'inconscio, il femminile, riduce tutto a freddo calcolo, massimizzando un orribile principio d'efficacia economica come scopo dell'esistere." (Dalla prefazione di Giuseppe Palladino)
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