Viribus unitis
Quattordici racconti, in parte autobiografici, che si riferiscono a epoche, circostanze, luoghi e situazioni vissute in un arco di tempo che va dalla prima infanzia alla maturità dell'autore. Il libro, scritto con tono ironico ma a tratti anche drammatico, fornisce un pretesto per ripercorrere la lunga iperbole di astruse e contraddittorie situazioni vissute da una generazione dalla fine degli anni Sessanta a oggi: la generazione denominata appunto "Viribus". Al centro dell'intera narrazione la "famiglia retrograda", composta dal tipico nucleo familiare di allora ovvero il padre "capofamiglia", la madre casalinga, la nonna a carico e il fratello, e così scherzosamente denominata perché portatrice all'epoca di quei valori ormai in via di progressiva "contaminazione" e messi in discussione dal processo di profonda trasformazione sociale. Uno spaccato di vita che ci racconta il comune spirito e i tipici caratteri di una generazione che ha segnato la storia...
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