Un' infanzia perduta e mai più ritrovata
La protagonista di questa storia ha 16 anni e vive in un piccolo paese di campagna situato nella pianura della bassa Padovana, a ridosso del fiume Adige. Un filo invisibile la tiene incatenata al passato, a un'infanzia mitizzata come luogo ideale di semplicità, spensieratezza e serenità. La memoria si dipana così fra le pagine in modo anarchico, irrazionale, ora indugiando sui momenti tristi - la morte dei nonni, le continue liti genitoriali, l'incomprensione e il disagio esistenziale maturato nell'impossibile rapporto col padre, un'adolescenza vissuta male, sentendosi fuori posto e circondata da persone ipocrite - ora su quelli felici, inevitabilmente connessi al passato, ai giochi di bambini, alla libertà e innocenza di quegli anni irripetibili e mai dimenticati. Cos'è rimasto oggi di quel mondo così duro, povero, difficile, eppure meraviglioso? È questo che si chiede l'autrice, passeggiando tra i fantasmi e le rovine della geografia del cuore.
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