L' isola dei passi perduti
Zacinto, l'isola che diede i natali a Foscolo, è diventata un giardino di edonismo. Un medico esercita la sua professione nel sonnacchioso paese. In quel consesso di ricchi che ostentano la loro opulenza, il dottore insegna un'arte a quelle latitudini inconsueta: "essere" vale più che "apparire". Ma delle vicende imponderabili minano la serenità del professionista, nonostante la sua longanimità d'animo. C'è una simmetria tra il disincanto del medico, prodigo e colto, e l'incanto dell'isola, aspra ma meravigliosa. Tra riflessioni sull'arte, digressioni filosofiche e presunzioni scientifiche, si snoda una vicenda umana al limite del credibile. Tra due titaniche suggestioni, come il Bene e il Male, si staglia la figura di un medico senza eccessi, la cui linearità e coerenza è messa a dura prova da vicende criminose apparentemente insondabili.
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