Freddi fiori d'aprile
Sospeso fra realtà e squarci onirico-fiabeschi, Freddi fiori d’aprile è una metafora screziata di elementi noir sulla primavera albanese, ancora troppo fredda per non far temere il ritorno del gelo sulle fragili efflorescenze della recuperata libertà.Alla vigilia del 2000, in un villaggio albanese spento dalle nebbie vicino al braciere kosovaro, mentre il pittore Mark Gurabardhi dipinge la sua giovane modella e amante, si sparge la notizia di una sanguinosa rapina in banca, giudicata nel paese ex comunista un preciso segnale dell’occidentalizzazione di quel piccolo mondo. Una strana inquietudine aleggia nel borgo: diversi uomini si aggirano nei dintorni alla ricerca del cunicolo che porta agli Archivi segreti, dove pare siano conservate le tracce di crimini politici del passato. Come se non bastasse, alcuni amici di Mark spariscono nel nulla, altri sono arrestati e messi sotto processo. Si diffonde infine la paura, non solo dello spettro della Storia precedente, ma anche del futuro: i vecchi demoni, all’improvviso, potrebbero tornare a sconvolgere un’Albania incatenata ai suoi riti ancestrali di vendetta. Capire i moventi dell’assalto alla banca diventa così una delle ossessioni del pittore, insieme alla rappresentazione dell’iceberg che inabissò il Titanic e al corpo della ragazza, osservato in tutti i suoi dettagli. Ma anche la storia di Mark è piena di ombre misteriose: che cosa nasconde la cassapanca del suo studio? Quale legame corre tra la relazione amorosa dei due e la leggenda tradizionale di una bellissima giovane data in sposa a un serpente? Chi è il vero colpevole del misfatto e a chi tocca eseguire l’implacabile faida pretesa dalle consuetudini del Kanun?