Operazione Cittadella

Operazione Cittadella

"I Rossi dovevano cambiare tattica, affrontare i Tiger in qualsiasi circostanza, a qualsiasi costo. Dovevano trovarli, attaccarli e non semplicemente danneggiarli. Dovevano distruggerli. A quel punto, la superiorità numerica dei sovietici avrebbe infine prevalso. Ma fino a quando i Tiger fossero rimasti sul campo di battaglia, con la loro potenza, la loro corazza, la loro brutale riluttanza a morire e il fatto che erano in dotazione soltanto alle più addestrate unità d'assalto, le Panzer SS, l'esito di Cittadella sarebbe rimasto in bilico." Estate del 1943. Hitler ha compreso che sul fronte orientale gli resta una sola carta da giocare: sfondare le linee sovietiche sul saliente di Kursk per poter accedere ai pozzi petroliferi del Caucaso, indispensabili per la sua macchina da guerra. I russi sanno che la Germania lancerà contro di loro tutto il suo potenziale offensivo, tra cui i nuovi carri armati Tiger. Per aspettare il loro arrivo, l'"Operazione Cittadella" è stata rimandata sino all'ultimo. I russi hanno avuto il tempo di approntare formidabili difese, ma possono schierare solo un gran numero di uomini male equipaggiati e i vecchi, mobilissimi carri T-34. Sullo sfondo dello scontro, decisivo per le sorti dell'intera guerra, Robbins muove i suoi protagonisti, uomini e donne schierati sui due fronti. Da una parte c'è la famiglia Berko, gente dura, cosacchi abituati a combattere. Il vecchio Dmitri non crede nel comunismo, rimpiange i tempi in cui era un capo e poteva lanciarsi al galoppo con la sciabola sguainata. Ora è un carrista e farà il suo dovere manovrando un T-34 come fosse il più agile degli stalloni. Suo figlio Valentin, capocarro, è con lui. Li separa l'ideologia. Solo la battaglia stabilirà se questo baratro potrà essere colmato. Ma i cosacchi, per tradizione, vanno in guerra in famiglia. Così Katja, più simile al padre che al fratello, non può sottrarsi al richiamo del cuore e si lancia in una pericolosa missione per salvare Leonid, un pilota catturato dal nemico. Sull'altro fronte c'è Luis de Vega, detto "la Daga". Torero mancato, volontario spagnolo nelle SS, menomato ma indomabile nello spirito, Luis cerca il riscatto. Il destino lo porterà in un campo di girasoli, dove si svolge la battaglia di tank più grandiosa della Storia. Ma l'esito di Cittadella dipende anche da Abram Breit, ufficiale delle SS e in realtà spia dei sovietici, l'unico ad aver compreso che i piccoli, agili T-34 russi possono prevalere sulla potenza dei Tiger tedeschi...
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