Introduzione alla filosofia matematica
Nel 1918 Bertrand Russell sconta in una prigione inglese una condanna a sei mesi di reclusione per propaganda pacifista. Il risultato, come scrive Piergiorgio Odifreddi nel suo testo introduttivo, "fu questo libro, che conclude una trilogia composta da "I princìpi della matematica" del 1903 e dai tre tomi dei "Principia Mathematica" del 1910, 1911 e 1913, scritti in collaborazione con Alfred North Whitehead. E conclude anche, sostanzialmente, l'impegno di Russell come filosofo della matematica: a parte l'introduzione alla seconda edizione dei "Principia", nel 1925, i suoi interessi si rivolsero infatti in seguito alla filosofia della scienza, all'epistemologia e alla divulgazione, con risultati testimoniati dall'assegnazione nel 1950 del premio Nobel per la letteratura. Non c'è dubbio che, almeno per il lettore non professionista, l'"Introduzione alla filosofia matematica" costituisca il gioiello della corona, o del triregno: un equilibri(sm)o ben riuscito tra forma e contenuto, immune sia dalla modesta prolissità dei "Princìpi", dei quali costituisce una versione ridotta e aggiornata, sia dalle superbe ambizioni dei "Principia", che nel giro di pochi anni sarebbero stati ridotti a una meravigliosa rovina. Benché il titolo parli di 'filosofia' della matematica, lo stesso Russell si premura di prendere immediatamente le distanze dalla parola, fin dalla Prefazione: si tratta infatti, più propriamente, di ciò che oggi chiameremmo i 'fondamenti' della matematica, che di filosofico hanno soltanto le origini storiche."
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