La ragione delle cose

La ragione delle cose

In alcune pagine di questo suo libro, che segue le orme del fortunato "Il significato delle cose", Grayling racconta della sua vocazione filosofica manifestatasi quando, verso i dodici anni, ebbe modo di leggere per la prima volta un dialogo di Platone, il "Carmide". "Non c'era nulla di particolarmente precoce in questo", scrive, "perché tutti i bambini inizialmente sono filosofi, e non fanno che reiterare con le loro domande (perché? che cosa? quale?) la meraviglia che provano di fronte al mondo." Il breve inserto autobiografico, quasi lasciato in margine per discrezione, ci consegna una verità bella e profonda. La filosofia, infatti, è innanzitutto un'attitudine naturale a una riflessione che trae stimolo dall'esperienza concreta, dalla lettura di un giornale, dalla visione di un film; e ciascuno di noi deve coltivarla, per far fronte alla complessità di un'epoca sottoposta a continui mutamenti tecnici e scientifici, sociali e culturali. Il lettore apprezzerà dunque la scioltezza con cui è invitato a confrontarsi su temi assai discussi come la giustizia, il voto, le moderne forme di schiavitù, la religione, la causa delle guerre, la pena capitale, l'eutanasia, il sesso, la donazione. Una scoperta, per chi si accosta solo ora alla lettura di Grayling; un appuntamento che si rinnova piacevolmente per chi già conosce la lucidità con cui l'autore scava nei fatti di ieri e di oggi, illuminandoli, denunciando il pregiudizio, indicando verità scomode, anche con piglio provocatorio. E sempre schierandosi a favore delle ragioni dell'uomo contro il dogma e le ideologie.
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