Il porto degli aromi
Durante la depressione degli anni Trenta, il giovane Tom Stewart decide di lasciare l'Inghilterra in cerca di fortuna. Un'innata curiosità lo induce a investire tutti i suoi risparmi in un biglietto di sola andata per Hong Kong, e ad affrontare la lunga traversata durante la quale impara i primi rudimenti della lingua cantonese da Maria, una suora cattolica cinese di bellezza pari alla forza di carattere, in viaggio sulla stessa nave. La loro amicizia continuerà - cambiando la vita di entrambi - mentre Tom si inserisce nella società della colonia britannica ed entra in contatto con la cultura cinese. Lo spaesamento dello sbarco in una terra così lontana, esotica e diversa è presto superato perché Tom trova un lavoro che lo appassiona in uno dei più importanti alberghi di Hong Kong, dove farà carriera fino a diventare il direttore e a espandere l'attività. Né la durissima esperienza dell'occupazione giapponese del 1941, durante la quale Tom viene internato, né le rare visite ai parenti in Inghilterra lo distoglieranno dal considerare Hong Kong, con la sua composita identità di territorio di confine, la sua vera patria, e dal rimanervi per tutta la vita, fino ad assistere al ritorno della colonia alla Cina. Alle storie di Tom e Maria si intrecciano quelle più recenti di Dawn Stone, intraprendente giornalista inglese arrivata nella stanza dei bottoni dei potenti di Hong Kong negli anni Novanta, e di Matthew Ho, giovane imprenditore cinese la cui vita è stata condizionata da decisioni prese molto prima della sua nascita, e che ora si trova ad affrontare tutte le difficoltà e le opportunità del nuovo millennio. È la sorte di espatriati o rifugiati il punto comune ai destini dei protagonisti, che imprevedibilmente s'incrociano accompagnando il lettore tra i segreti di Hong Kong: città simbolo della fuga e del riscatto, della frontiera e del futuro.
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