Un incontro inatteso per il consigliere Goethe
Una famiglia unita e divisa dal progetto di costruire una nuova casa; un agente immobiliare che per lavoro incontra una sconosciuta e ne è sottilmente attratto; uno strano incidente stradale; due fratelli cinquantenni che vivono soli a Parigi, in apparente simbiosi; infine, in un albergo di posta isolato dalla neve sulla strada che porta al passo del Bernina, l'incontro immaginario tra Goethe e Lorenzo Da Ponte, costretti dalle circostanze a un breve confronto (sullo sfondo la comune memoria di Mozart) prima di riprendere ciascuno il proprio cammino, in direzioni opposte, sulla strada come nella vita. Cinque racconti in cui la poesia degli incontri fortuiti - e ciò che ne può derivare - è il denominatore comune, storie apparentemente semplici dentro le quali si agita, si direbbe al di là del tempo e dello spazio, una brezza di turbamenti sottili che provocano incrinature, dapprima quasi impercettibili, poi sempre più larghe e profonde, nel ghiaccio della vita, fino a diventare valanghe devastanti, ancorché (o forse proprio perché) silenziose: quasi fossero emblemi di una banale vita silente in cui il tarlo dell'inquietudine, a poco a poco, giorno dopo giorno, si insinua. Il caso è il deus ex machina che, con perfida ironia, governa e determina i destini. Può essere un nonnulla, uno sguardo, un gesto, una parola: è in realtà il segno di un'abrasione dell'anima che ridesta, nei rapporti con gli altri e con se stessi, malesseri sopiti (e forse insospettati) con cui ciascuno è in qualche modo chiamato a confrontarsi, fino a esserne invaso, talvolta, ineluttabilmente.
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