Territorio nemico
All'inizio dell'Ottocento, l'occupazione britannica dell'India occidentale dilaga come un fiume in piena. Nel tentativo di arginarla, i rajah della Confederazione degli Stati maratti decidono di far fronte comune contro gli invasori, scatenando la guerra. Nell'agosto 1803, Sir Arthur Wellesley - il futuro duca di Wellington -, forte dell'alleanza con la Compagnia delle Indie Orientali e alcuni sovrani locali, muove la sua armata verso la città fortificata di Ahmadnagar, nell'Hyderabad. Tra i soldati inglesi c'è il giovane sergente Richard Sharpe, cui viene assegnato il rischioso compito di catturare il maggiore William Dodd, che ha tradito l'esercito di Sua Maestà e guidato un drappello di mercenari maratti nel massacro di un'intera guarnigione britannica. Unico sopravvissuto all'ecatombe, Sharpe è il solo in grado di riconoscere il criminale, che però, benché Ahmadnagar venga espugnata, riesce a far perdere le proprie tracce. Quando, in una missione diplomatica presso il comandante dei maratti, costui offre a Sharpe il grado di tenente - che lo metterebbe al riparo dalle trame di Hakeswill, suo perfido avversario -, il giovane sergente sarà costretto a scegliere tra la lealtà verso l'esercito - e l'amico McCandless in difficoltà - e il tradimento. Il suo futuro e le sorti della guerra si decideranno sull'assolato campo di Assaye, dove gli inglesi, in inferiorità numerica e in 'territorio nemico', dovranno affrontare l'esercito dei maratti in un'epica battaglia...
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