Fenice
Quando, il 6 maggio 1937, al termine di una difficile traversata atlantica, lo zeppelin 'Hindenburg' esplode al traliccio d'ormeggio dell'aereoporto di Lakehurst, presso New York, non s'infrangono soltanto i sogni della navigazione mediante aerostati dirigibili; quei quaranta secondi di fuoco che riducono l'orgoglio della tecnologia tedesca a uno scheletro di ferro e cenere, oltre a costituire un sinistro presagio della dissoluzione del "vecchio mondo" nelle tempeste dell'ormai prossima seconda guerra monDiale, distruggono anche vite umane, relazioni sentimentali, progetti di vita. Dieci anni dopo, il giornalista svedese Birger Lund, sopravvissuto alla tragedia, suona alla porta di una casa di Roma. Ritrova Marta, la donna della quale si era perdutamemnte innamorato. Lund persegue un solo obiettivo: scoprire la vera causa della sciagura, perché la vesrione ufficiale e le altre ipotesi formulate al riguardo non lo convincono. Romanzo basato su uno studio minuzioso delle fonti, ma che si legge come un giallo ricco di una suspense tutta particolare, "Fenice" tesse la propria trama sottile mediante una prosa che scolpisce i personaggi a poco a poco, per tocchi lievi e progressivi, plasmandone i caratteri con una profondità ormai inconsueta. La Storia, quella vera, resta lì sullo sfondo di una vicenda in cui i sentimenti, la ricerca della verità e quella non meno lacerante di un'identità perduta costituiscono il nucleo fondante, ma proietta sul romanzo le luci al tramonto di un'epoca che ebbe nei dirigibili uno degli emblemi più affascinanti e, soprattutto, i bagliori sinistri della Germania nella sua ora più cupa.
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