E liberaci dal padre
Un cadavere decapitato, un'ascia insanguinata e un'ammissione sconcertante: "Sono stata io. Non me ne pento". Questi gli elementi che caratterizzano l'omocidio di William Teys, un contadino di Keldale, nello Yorkshire, e tutti puntano implacabilmente verso la figlia di Teys, Roberta, una ragazza introversa e complessa che, dopo essersi dichiarata colpevole, si è chiusa in un silenzio impenetrabile. Eppure nessuno, nel villagio, può credere che Roberta si sia macchiata di un crimine così orrendo e persino padre Hart si spinge fino a Londa per chiedere a Scotland Yard che venga fatta piena luce sul delitto. La richiesta del padre viene ascoltata anche perché dà modo al commissario capo di mettere alla prova una coppia di investigatori del tutto inedita e, almeno in apparenza, assai singolare: l'aristocratico ispettore Thomas Lynley e il sergente Barbara Havers, che tutto è tranne che aristocratica.Attraverso un labirinto di menzogne e scandali soffocati, Lynley e Barbara si addentrano negli innumerevoli segreti che la comunità di Keldale nasconde da sempre dietro una facciata di perbenismo: dal passato riemergeranno spaventosi fantasmi e odi mai sopiti, e sembrerà quasi che tutti gli abitanti del paese avessero un movente per uccidere William Teys. Ma la chiave dell'enigma andrà cercata dentro la casa di Teys, nel suo passato, nella misteriosa scomparsa, avvenuta più di dieci anni prima, della madre e della sorella di Roberta. Alla fine Lynley e Barbara arriveranno alla verità, ma, lungo la strada, saranno testimoni della catena di violenze, tradimenti e terribili sopraffazioni fisiche e psicologiche che ha il suo ultimo anello nel delitto; un incubo che sconvolgerà la loro stessa esistenza.
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