Morte grezza
Non ci si finisce per caso, a Craigmillar, la peggiore stazione di polizia di tutta Edimburgo. E l'ispettore John Rebus sa benissimo perché ci si trova: ha (di nuovo) pestato i piedi a qualche pezzo grosso che, non potendo mandarlo all'inferno, lo ha spedito lì, in purgatorio, con la scusa della sostituzione di un collega malato. Ma in fondo, per Rebus, non fa una gran differenza: lui, i suoi fantasmi, se li porta appresso ovunque vada. Come il fantasma di «Bible John», il serial killer che ha terrorizzato Glasgow negli anni '60 e '70, picchiando, violentando e uccidendo tre donne, dopo averle adescate in una sala da ballo. Un caso difficile, doloroso e, soprattutto, insoluto. Un fantasma che, a trent'anni di distanza, sembra essersi impossessato di un nuovo corpo, al quale la stampa ha prontamente trovato un nome, «Johnny Bible», dato che anche lui ha picchiato, violentato e ucciso tre donne. Di quei due fantasmi, Rebus non se ne dovrebbe neppure occupare, ma loro lo perseguitano, sembrano lasciare segnali e indizi persino nei crimini su cui lui sta ufficialmente indagando: la morte di Allan Mitchison, un giovane che lavorava su una piattaforma petrolifera al largo di Aberdeen e che è stato ucciso in modo quantomeno insolito, e il caso Spaven, una vecchia storia mai definitivamente chiusa che coinvolge lui e il suo mentore, l'ispettore Lawson Geddes. Così, mentre le storie s'incastreranno l'una nell'altra, mentre i pub di Glasgow, di Edimburgo, di Aberdeen si riempiranno di fumo e di alcool, per Rebus arriverà il momento di affrontare davvero 'tutti' i suoi fantasmi. Perchè soltanto così potrà trovare la via d'uscita dai tre labirinti che lo tengono prigioniero: quello pieno di ramificazioni della malavita organizzata, quello contorto che si snoda dentro la mente di un serial killer e quello tortuoso che si dipana nella sua coscienza di poliziotto in crisi...
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