Dentro la legione straniera

Dentro la legione straniera

Nel luglio del 1830 scoppia in Francia la rivoluzione che porta sul trono il "re borghese", Luigi Filippo, il quale, nemmeno un anno dopo (9 marzo 1831), istituisce una legione di "volontari stranieri" per difendere ed estendere i territori delle colonie del regno. I primi contingenti, composti in buona parte da elementi politicamente scomodi per il nuovo regime, vengono inviati in Algeria, la cui occupazione è appena cominciata. La truppa viene descritta come una plebaglia che raccoglie i "relitti d'Europa"; gli ufficiali, invece, appartengono a famiglie decadute, oppure sono insoddisfatti, bisognosi d'azione: gente aggressiva, spericolata, sempre pronta alla zuffa. Da allora a oggi, non è cambiato molto. Nei 170 anni di storia della Legione, ciò che ha unito uomini diversi per la lingua, religione, razza, cultura è stato il raggiungimento di un unico scopo: sacrificare tutto per la Legione e per la Francia. Da questo sacrificio è nato il mito del legionario che abbandona ogni cosa, affetti familiari compresi, e trascorre dapprima sedici, durissime, settimane nell'addestramento di base e poi almeno cinque anni in un corpo che pretende "tradizione d'onore in combattimanto, fedeltà alla parola data, amore per il lavoro ben fatto". I motivi che spingono giovani di ogni Paese ad affluire nei ranghi della Legione sono sempre gli stessi: il romanticismo alimentato dalla leggenda, oppure la necessità di scomparire a causa di guai con la legge e con la vita. Non tutti resistono alla disciplina che impone il corpo militare più duro al mondo: alcuni cercano di fuggire, altri fanno della Legione la propria casa, lo scopo dell'esistenza.
Momentaneamente non ordinabile

Dettagli Libro

Libri che ti potrebbero interessare