La dea, la vergine, il sangue. Archeologia di un culto femminile
Nell'antica Grecia, i cosiddetti 'riti di passaggio' celebravano il passaggio di un individuo da un gruppo sociale a un altro. Negli ultimi anni tali cerimonie hanno suscitato un crescente interesse da parte degli studiosi, che in esse hanno trovato una preziosa chiave interpretativa per lo studio dell'antichità. In particolare, questo volume si occupa del rito legato ad Artemide Brauronia: nell'Artemision di Brauron, in Attica, si svolgeva il cerimoniale delle "giovani orse", l'"arkteia", durante il quale le fanciulle mimavano le movenze di un'orsa per indicare il passaggio dallo stato di fertilità/verginità, presieduto da Artemide, a quello dell'amore/matrimonio, presieduto da Afrodite. Il mito racconta come un'orsa, penetrata nel santuario di Artemide, fosse allevata dalla comunità; un giorno una fanciulla, giocando con l'animale, senza volere lo innervosì a tal punto che questo le si rivoltò contro, sbranandola; il fratello della fanciulla uccise l'orsa per vendetta e subito un morbo contagioso colpì gli ateniesi. L'oracolo, consultato, rispose che la purificazione sarebbe avvenuta solo se essi avessero costretto le loro fanciulle a "essere orse", come espiazione per l'animale ucciso. Così gli ateniesi decretarono che nessuna fanciulla si sarebbe potuta sposare prima di aver compiuto l'"arkteia". Per questo motivo le bambine comprese fra i cinque e i dieci anni, vestite di un manto color zafferano, dovevano celebrare quel rito in onore di Artemide per placarne l'ira. Attraverso un'accurata analisi che esplora non solo il mito e la sua tradizione, ma anche la letteratura ad essi collegata e, soprattutto, i complessi costumi sociali della Grecia classica, Marco Giuman schiude al lettore la porta di uno dei più misteriosi, ma proprio per questo più affascinanti, riti di cui ci sia giunta notizia dal mondo antico.
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