Le tre età
"Le Tre Età" è l'auto biografia di un 'connaisseur' d'eccezione, Alvar Gonzales-Palacios, cubano di nascita, trasferitori giovanissimo in Italia, dove indirizzò la sua formazione verso la storia dell'arte, alla scuola di Roberto Longhi, allontanandosi da una originaria inclinazione per la poesia e la letteratura. L'Avana, Firenze, Roma e altre capitali sono dunque i luoghi principali nella cadenza della narrazione, nella quale si muovono personaggi noti e meno noti, tratteggiati con il diletto e il distacco di un pittore neoclassico, legati alla rievocazione partecipe di ambienti e case. Questo è il motivo ricorrente che accompagna tutto il libro, anche quando si descrivono la giovinezza a Cuba e il mondo culturale dell'isola negli anni Cinquanta o quando si analizza il metodo del proprio mestiere, tra storia e critica. Lo svolgersi del racconto mantiene un ritmo cadenzato in modo da allontanare il pericolo dell'elegia nostalgica. E quest'aria finisce per avvolgere anche le persone, le loro vicende che appaiono inevitabilmente espressione dei loro ambienti in un curioso rovesciamento di prospettiva.L'autore finisce per parlare di sé attraverso ciò che lo ha circondato, che ha percorso: tutto questo in un crescendo che sembra fare da contrappunto alla maturazione personale, come se lo sviluppo di quest'ultima rendesse più naturale il vedersi attraverso le persone, gli ambienti, le cose.Sarebbe tuttavia un errore considerare questo libro un racconto autobiografico di conversazione in interni: se si presta orecchio, il sonoro della scrittura rivelerà timidezza e orgoglio.Le arti decorative, nel loro significato più alto di aggettivi della storia, hanno costituito il nucleo centale degli interessi dello scrittore, che qui ne parla con lo stile disincantato di chi sa riconoscere quanto ambienti e oggetti possano dirci della nostra e della altrui vita.
Momentaneamente non ordinabile