Polvere vitale
E' opinione molto diffusa, specie tra i biologi, che la vita, e sopratutto la vita intelligente, sia il prodotto di una quantità di circostanze casuali tali che, considerate globalmente, la rendono quasi impossibile. Anzitutto l'origine della vita dipenderebbe da una quantità di fattori cosmologici, fra cui la quantità di materia presente nell'universo e tutta una serie di costanti cosmiche, come la massa del protone e dell'elettrone, nonché il ritmo dell'evoluzione stellare.La vita sarebbe possibile solo in un universo costruito (quasi) esattamente come il nostro, tanto che alcuni (non volendo evocare l'idea di un Dio che ha costruito l'universo proprio per noi) hanno ipotizzato che esistano molti universi, sterili e inconoscibili, e che, se noi siamo qui a riflettere sul nostro universo e sui problemi riguardanti l'origine e l'evoluzione della vita, è perché fra i molti universi ce n'è almeno uno che presenta condizioni favorevoli alla vita, e noi ci troviamo proprio in esso. Ma anche nel nostro universo, e sulla nostra terra, l'evoluzione ha dovuto fare i conti con molti eventi e circostanze così improbabili che, se dovessimo riavvolgere il film della vita per farlo ripartire da capo, non arriveremmo più all'Homo Sapiens e avremmo un'evoluzione del tutto diversa (è questa, per esempio, l'opinione di Stephen Jay Gould e di Ernst Mayr). Christian de Duve, citologo e biochimico, ha coltivato per tutta la vita il sogno di occuparsi del problema dell'origine della vita sulla Terra. Ha potuto affrontarlo solo adesso che, ottuagenario, ma relativamenet libero da obblighi accademici, colmo di energie e interessi e ricco di un'esperienza scientifica e culturale straordinaria, dispone di quel tempo libero che gli era sempre mancato.
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