Dossier Hitler

Dossier Hitler

Non abbiamo ancora finito con Hitler... A oltre cinquant'anni dalla morte, la sua ombra cupa continua a incombere sulla memoria collettiva, e i conti della Storia con il suo nome (con ciò che ha rappresentato, e tuttora rappresenta) sono ben lungi dall'essere chiusi. Nessun'altra figura del '900 - né Churchill, né Stalin, né Roosevelt, né Mussolini, né Mao - ha attratto l'interesse pubblico con così gran numero di scritti, film, programmi televisivi. Più di cento biografie sono state pubblicate dopo il 1945. Questo libro di John Lukacs non è, propriamente, un'altra biografia che va ad aggiungersi al già lungo elenco; non è la storia di un uomo ma, piuttosto, la storia della sua storia. L'autore vi passa in rassegna - analizzandole nei minimi dettagli - le principali opere di carattere storico e biografico dedicate al dittatore tedesco (fra le altre, quelle di Bullock, Fest, Hillgruber, Irving, Toland e Zitelmann), componendo a sua volta un ritratto inedito di Hitler. Egli presenta (e critica) la personalità e il metodo dei biografi (non è possibile, specie in un caso come questo, separare lo storico dalla sua storia individuale); indaga il carattere e gli aspetti meno noti del Fuehrer "privato", il suo cuore di tenebra, mostrando i diversi punti di vista degli studiosi al riguardo; risale alle origini, agli anni di Vienna e Monaco, dove il 'pensiero' del futuro padrone della Germania si formò; affronta il delicato problema del 'consenso' e della conseguente 'colpa' tedesca (fu il nazismo un'autobiografia della nazione?); ma, soprattutto - fra ammiratori e detrattori -, esaminando in particolare i saggi che, a torto o a ragione, sono stati considerati un tentativo di riabilitazione, cerca di rispondere alla questione (che non è soltanto di carattere storiografico, ma comporta inevitabili risvolti di natura etica) di quale sia il posto di Hitler nella Storia (di qui, per esempio, il parallelo con Napoleone).
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