Dalla nascita del linguaggio alla babele delle lingue
Se si chiede quale sia la differenza principale tra l'uomo e gli altri animali, una delle risposte più ricorrenti è: il linguaggio. Ma a che cosa si deve l'origine di questa straordinaria capacità, quale il bisogno che la determinò? Secondo Robin Dunbar, la risposta a questi interrogativi si può trovare confrontando l'uomo primitivo con i suoi parenti più stretti, i primati, confronto che evidenzia come gli esseri umani siano caratterizzati da un maggior volume encefalico, dalla dimensione più ampia dei gruppi sociali e, appunto, dallo sviluppo di un linguaggio sempre più complesso. E' infatti vero che, per entrambi, la dimensione dei gruppi è determinata dall'estensione della neocorteccia; tuttavia, mentre i primati dedicano una considerevole quantità di tempo alla reciproca pulizia (attività di primaria importanza per la coesione del gruppo), l'estensione della rete sociale umana (valutabile in 150 individui) renderebbe troppo dispendiosa tale attività. Il linguaggio, dunque, sarebbe nato per colmare questa lacuna, permettendoci di avere più tempo per le interazioni sociali e dimostrandosi efficace perché consente di dedicarci a esse nei modi più diversi.
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