L'armadio delle meraviglie

Un titolo come "L'armadio delle meraviglie" parrebbe evocare scenari magici, un caleidoscopio di sorprese, una fiera delle qualità che, al pari dell'immagine in una sala degli specchi, moltiplica se stessa all'infinito come le mille facce di un prisma incantato. Ed è proprio quanto accade in questo libro, che in una seducente alchimia di superstizione e ingenuità tratta argomenti diversi, aspetti curiosi del gusto e dello scibile, testimonianza e riflesso di un certo tipo di cultura sfiorata ora dalla moda ora dai preconcetti ovvero dalle personali inclinazioni, fattori che si legano sia al sapere sia all'estro. In esso Gonzàlez-Palacios, uno dei più importanti storici delle arti decorative, guida il lettore attraverso vari itinerari che rappresentano altrettanti personaggi, vicende e oggetti d'arte, alla ricerca di un tempo e di un mondo - quello della grande sapienza di artigiani, ebanisti e decoratori - ancora quasi tutto da esplorare. Percorsi, dunque, utili e preziosi sia per gli esperti sia per gli amanti del bello, dell'originalità, delle curiosità estetiche dietro le quali si cela il delicato lavoro di interpreti noti e meno noti, e di cui in queste pagine si riconosce l'occulta grandezza. Attarverso un fitto sillabario di nomi, materiali, eventi e notizie la memoria dell'antico torna al presente, restituendo anima e vita a un bizzarro florilegio di personaggi e oggetti (mobili, orologi, bronzi, porcellane) che spesso meglio di tante opere più note ci fanno comprendere l'atmosfera e quasi l'intima essenza di un'epoca, perché più legati alla quotidianità. Queste passeggiate estetiche sospese tra la memoria personale e l'eleganza dell'elzeviro ricollocano al posto che loro compete, nella giusta evidenza, tali esperienze. L'autore lo compie da instancabile, attentissimo osservatore, percorrendo le stanze e i corridoi del gusto con la passione e la pazienza di un entomologo.