Il roseto ardente
A venticinque anni appena è difficile ritrovarsi vedova e senza figli, con l'unica prospettiva di una solitudine senza fine. Ma Judith Perle non è donna da abbandonarsi a manifestazioni esteriori di dolore: le uniche testimonianze di quanto sia stata grave la sua perdita sono il lascito, a favore dell'abbazia di Shrewsbury, della bella casa in cui ha vissuto con il marito e il "compenso" richiesto: una rosa bianca ogni anno, colta da un particolare roseto, rigoglioso al pari di quella felicità che la giovane si è vista sottrarre per sempre. Ma Judith non può sapere che quel suo innocente gesto darà origine a una nefasta catena di eventi, destinati a portare a galla desideri torbidi e inconfessabili. Per qualcuno, infatti, la purezza e la grazia della donna non sono nulla rispetto alle richezze che ella possiede, ricchezze che potrebbero addirittura aumentare se il roseto fosse distrutto, impedendo così all'abbazia di versare la pur simbolica pigione... E così, nella torrida estate dell'anno del Signore, 1142, quando si scopre che il roseto è stato devastato e che, lì accanto, giace un cadavere, l'ombra del sospetto cala su Shrewsbury e la stringe in una morsa di terrore: in quale animo può albergare una simile ferocia? Chi mai potrà essere l'individuo che, per interesse, si è spinto fino all'omicidio? Un caso impegnativo, per fratello Cadfael: un caso che richiede tutta la sua sensibilità nel seguire i complessi percorsi della mente umana, ma anche tutto il suo acume per trovare in certi minimi, insignificanti particolari la chiave per scoprire l'assassino...