Il canto del Sud

Il canto del Sud

Il Sud, il suo fascino misterioso e indefinibile... A Savannah come a Charleston, le rose fioriscono a Natale, le case di gusto neoclassico hanno facciate impreziosite da colonne bianche, le signore eleganti passeggiano sotto le fronde di querce maestose o lungo i viali di magnolie cariche di fiori pallidi: ma il Sud è anche il sole rosso sui campi di battaglia, i temporali che squarciano le notti... Siamo nel 1862, infuria la guerra di Secessione, ed Elizabeth è una giovane donna con due figli (e una scontrosa governante) che non bastano a riempire la sua vita. Vedova per la seconda volta a soli ventotto anni - il marito è appena morto in battaglia -, si ribella alla monotonia cui sembrano destinarla le convenzioni: sogna la felicità. E così, consapevole del proprio fascino, lo usa come un miele irresistibile per i pochi giovani non impegnati al fronte. Tuttavia, proprio quando crede di essersi innamorata di un segretario d'ambasciata in realtà molto pià sensibile ai ragazzi, incontra Joel, un soldato... Sono molti i personaggi che popolano questo romanzo (il terzo della saga che comprende "I paesi lontani" e "Le stelle del Sud"), in cui il sorriso della vita si confonde con le lacrime della Soria e "Dixie", il canto del Sud, aleggia su ogni vicenda come un grido d'amore. Ma in esso Julien Green, decano della letteratura francese contemporanea, descrive anche e soprattutto un mondo e un tempo da lui conosciuti grazie ai racconti dei suoi genitori: "E' per ritrovare quanto mi dissero mio padre e mia madre che ho scritto i miei romanzi sul Sud. Avevo dodici anni quando mia madre mi confessò che, nonostante tutte le nostre vittorie, eravamo battuti. Il Sud aveva perduto. Questo fatto ha segnato tutta la mia giovinezza..."
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