Mordi la mela, ragazzo
"Sud" e "amore" sono due parole legate in un nodo ottimistico e indissolubile (tutto il Sud è amore!) nelle canzonette, nei film, nella narrativa popolare. Ma questo libro di Gaetano Alfeltra, "mordi la mela, ragazzo", ne parla con spirito e parole del tutto diversi. Sullo sfondo di luce, di mare, di bellezza naturale e umana, che sembra il regno triongante di Eros, scopriamo quanta fatica e tremori costava ai ragazzi di qualche generazione fa (ma non c'è bisogno di risalire molto lontano) scoprire, prima ancora che la donna, i propri impulsi e desideri, dare un nome riconosciuto a quella febbre che li bruciava. Per loro, la fantasia accesa dei divieti religiosi e sociali e degli sciocchi pudori familiari, crudeli e cattivi, che servivano solo a eccitarli, andava sempre oltre la realtà. Essi erano letteralmente invasati di sesso prima ancora di sapere che cosa il sesso veramente fosse. Così, attraverso gli occhi, e tutti i sensi, di un adolescente di estrazione borghese, in una piccola ma vivacissima città come Amalfi, i sotterfugi, le astuzie, i giochi di fantasia per arrivare se non proprio a mordere, almeno a intravvedere il frutto proibito, assumono l'aspetto di un balletto degno di Tantalo. Perchè i "grandi" vogliono tenerli fuori da una cosa tanto bella? Eccoli allora spiare le ragazze che fanno la doccia in spiaggia, incontrare, in una specie d'incanto collettivo, la bella prostituta Cristinella, sospirare sotto le finestre delle coppie in viaggio di nozze, che, loro sì, l'amore possono permetterselo. E finalmente ecco il giorno dell'iniziazione, coronato da un 'Te Deum' presenti vescovi in chiesa, nello spirito del più pruriginoso brancati. E dopo la prima parte dei "desideri insoddisfatti" c'è la parte dedicata ai cerimoniali, alle regole imposte anche all'amore "ufficiale", all'amore coniugale: le procedure del fidanzamento, l'allestimento del corredo, il matrimonio, i parti nel "letto grande". Insomma un quadro fatto di tante sorie, insieme [...]
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