Una vita in debito
Questa è l'isola di Cefalonia, una terra rocciosa e abbagliante di sole, stordita dal profumo del basilico e popolata di uomini schietti e gioviali. Questo è un luogo in cui l'odio non può attecchire, anche a dispetto di una guerra mondiale, di una follia collettiva, di un dramma lacerante. E infatti, una volta sbarcati sull'isola, i soldati italiani e tedeschi - giovani e impulsivi - si lasciano cullare dolcemente dalla malia di quell'universo selvaggio e luminoso e, a poco a poco, lo accettano, piegandosi alle sue leggi pacifiche. Così fa il capitano Antonio Corelli, che alloggia nella casa del dottor Iannis; un ragazzo divertente, gentile, più devoto alla musica che alle armi, e con un'unica preoccupazione: battere gli alleati della Wehrmacht sul campo di calcio. E così avviene che la figlia del dottor Iannis, l'orgogliosa e volitiva Pelagia, guardi con occhi diversi il giovane capitano, dimentica anche di un fidanzato che, dal fronte, non risponde alle sue lettere. Ma quella che prima sembrava la logica di una guerra lontana, persa tra indecisioni, bluff e menzogne, diventa a un tratto irrazionalità, crudele e spietata: gli alleati di un tempo si trasformano in implacabili nemici, il sangue reclama altro sangue e la pazzia umana lancia maledizione e condanne. In una girandola di dolore, tradimenti e brutalità, Antonio, Pelagia e i loro cari saranno quindi strappati al sogno e costretti a scegliere la via del coraggio, in modo che l'amicizia possa sopravvivere alle prove più estreme. Ma qualcosa riuscirà davvero a sopravvivere? Sullo sfondo, storicamente preciso eppure emblematico, dell'occupazione italiana dell'isola di Cefalonia (e della sua tragica fine), Louis de Bernières tratteggia una vicenda in cui gli elementi epici e quelli lirici, gli spunti umoristici e gli episodi drammatici, l'amore e la guerra si accendono di nuova vita, riuscendo a sorprendere, a commovuere, a emozionare sia chi ha ben presente il ricordo di quegli anni sia chi non sa (o non [...]
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