Dante
Della figura di Dante si sa ben poco. Ma si può davvero saper tutto imparando a leggere le sue opere: una non mai abbastanza esplorata miniera di cognizioni, una 'summa' dello scibile umano non sempre facilmente decifrabile, e, perché no?, un bell'insieme di pettegolezzi (intendiamoci: a mo' di Saint-Simon o di Balzac). In Dante teologia e filosofia, geografia e stroria, fede ed esotereismo, passione politica e vita di corte costituiscono un tutt'uno che si riflette anche sulla sua tormentata vita: dalla giovinezza "chiusa in quel buco di Firenze" (dove nacque nel 1265) alla maturità trascorsa in 'Val di Pado', nella grande Valpadana dove gli si allargò la fantasia, a contatto con tradizioni ben diverse, in una situazione di signorie e di tirannidi feudali, antipapali e imperiali, nemiche di quei 'liberi comuni' che aveva imparato a detestare in Toscana. Da Verona a Ravenna (dove morì nel 1321) questo libro è anche una guida ai luoghi danteschi, con deviazioni ai castelli della Lunigiana e del Casentino che valgono un viaggio. "Dante", nell'intento di Dossena, è però soprattutto la vita del suo tempo e dei tempi che lo hanno preceduto, dei personaggi che fanno parte della sua vicenda umana e di quelli che appartengono alla sua commedia 'divina'. Ma l'autore di questo libro non è solo un lettore dotto e curioso, un postillatore di grandi temi e di piccoli aneddoti, un solerte indagatore nelle pieghe della storia e del poema. E' anche un testimone del nostro mondo contemporaneo che non esita a far interferire con il passato, in un gioco di rimandi. Che non sono soltanto quelli, puntualissimi e utilissimi per la consultazione, che collegano i 212 capitoli di un'opera fuori dell'ordinario e singolarmente attuale.
Momentaneamente non ordinabile