Un pugno di cenere
Se è vero che il sonno è simile alla morte, allora forse Kenneth Fleming sta ancora sognando. Sta sognando un'esistenza diversa, lontana da difficoltà economiche e da incomprensioni familiari e sfolgorante invece di gloria e di onori. Perché Kenneth Fleming 'poteva' diventare il più grande giocatore di cricket di tutta l'Inghilterra, 'poteva' conquistare l'amore sognato, 'poteva' vincere la sua battaglia contro una sorte beffarda... E invece qualcuno lo ha addormentato per sempre, concedendogli la quiete rosata dell'asfissia. Intorno alla sua morte, però, non può esserci quiete: la crudeltà, il dolore, la disperazione di una vita intera reclamano il loro prezzo, e chiunque abbia anche solo sfiorato Kenneth Fleming deve saldare il debito. Un debito di lacrime per Jean, sua moglie, troppo innamorata per capire; un debito d'affetto per Jimmy, suo figlio, troppo simile al padre per amarlo; un debito di sofferenza per Miriam Whitelaw, troppo assetata d'amore per rispettarne i confini; un debito di solitudine per Olivia Whitelow, troppo ribelle per piegarsi agli ordini del destino; un debito di sincerità per Thomas Lynley, ispettore di Scotland Yard, troppo onesto con se stesso per accettare la scomoda spiegazione di un delitto perfetto. No, se Kenneth Fleming sta ancora sognando, gli altri non possono più farlo: devono risvegliarsi alla realtà, fosse pure per scoprire che essa è ormai ridotta a 'un pugno di cenere'...
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