L'autobiografia. 2.1914-1944
Gli anni dela prima guerra mondiale segnano per Russell una rottura col vecchio mondo. La matematica e le logica cessano di essere i suoi interessi dominanti. Si butta con straordinaria energia nella campagna pacifista, attirandosi critiche di ogni genere, che culminano nell'espulsione da Cambridge e in un periodo di detenzione. Un viaggio in Russia, nel '20, gli lascia una profonda impressione negativa. L'anno successivo si reca in Cina con Dora Black, che diventerà la sua seconda moglie. La gigantesca spinta innovativa che agita il paese lo commuove e entusiasma. Tornato in Inghilterra, si stabilisce tra Londra e la Cornovaglia. Intensissima la frequentazione di vecchi e nuovi amici e la corrispondenza con logici e matematici. Con Einstein stabilisce un rapporto personale duraturo. L'inizio degli anni trenta coincide con la crisi del secondo matrimonio. Nel 1932 incontra Patricia Spece, che diventerà la sua terza moglie. Nel '38 si reca in America, per un corso all'università di Chicago. Ma in America i moralisti scatenano contro di lui una caccia alla strega: definito "ateo corruttore", viene estromesso di fatto da tutte le università, nonostante la solidarietà delle menti più illuminate del paese. A salvarlo interviene la Fondazione Barnes, che gli offre la cattedra di Storia della filosofia. L'ultimo periodo del soggiorno americano lo trascorre a Princeton. Intanto in Europa infuria la guerra. Russell arde dal desiderio di tornare in patria; dopo aver superato mille ostacoli burocratici ottiene finalmente il sospirato permesso. Contemporaneamente alla partenza giunge una lettera di Whitehead che gli comunica la riammissione a Cambridge.
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