Liberi di scegliere
"La nostra età dell'oro finirà con una caduta nella tirannia, oppure avremo la saggezza, la preveggenza e il coraggio di cambiare strada e di assicurarci i vantaggi di una 'rinascita di libertà'?" La presenza sempre più massiccia dello stato nella vita dei paesi ha determinato una lenta erosione di quella libertà - economica, politica, individuale, nazionale - che è stata alla base del mondo borghese moderno sin dalla sua affermazione. La crescita dell'intervento pubblico - per garantire l'assistenza sociale e l'eguaglianza, proteggere il consumatore e il lavoratore, promuovere l'istruzione, evitare l'inflazione, favorire l'occupazione - ha in realtà avuto effetti frenanti sulla prosperità economica e la libertà umana. Ma "il punto di non-ritorno non è ancora stato raggiunto": un invito, dunque, a capire i principi fondamentali del nostro sistema, per correre ai ripari; un'esposizione chiara, semplice, accessibile, dei maggiori problemi del mondo odierno e una serie di proposte concrete per ovviare alla crisi.Contro la direzione centralizzata del paese, contro ogni forma di nazionalizzazione, contro il moderno stato assistenziale, i vantaggi della cooperazione volontaria e del libero mercato acquistano una connotazione politica oltre che economica: la libertà economica diventa, agli occhi di Friedman, garanzia di libertà in tutti i sensi. Siamo, in potenza, 'liberi di scegliere'; l'importante è avere il coraggio di 'cambiare strada'.
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