La famiglia Moskat

La famiglia Moskat

"Alla mia destra è Michele. Alla mia sinistra è Raffaele. Davanti a me è Uriel. Dietro di me è Gabriele. E sul mio capo la divina presenza di Dio". Così accompagnata, la famiglia Moskat attraversa gli anni che dall'inizio del secolo scendono fino alle soglie della dissoluzione finale nel massacro nazista. Ma il vero protagonista di questo sterminato romanzo è l'Ostjudentum, la società ebraico-orientale- e in particolare quella di Varsavia-con la sua complessa e densa cultura. Nel racconto di Singer la ricchezza immensa di quella civiltà rivive, con minuzia realistica e visionaria, col respiro delle vicende private e il soffio della storia. Epopea di un momento della civiltà d'Europa specchiato nelle traversie di una grande famiglia, il romanzo di Singer si apparenta ai Buddenbrook per la vastità dell'affresco e l'assunto emblematico; se ne discosta per la peculiare società che ritrae. Le storie della decadenza parallela di una grande famiglia borghese e del suo mondo si tingono e si complicano delle particolarissime caratteristiche che una simile vicenda assume all'interno di una società 'diversa', che assiste al crollo della propria tradizione, della propria identità storica, fino alla desolatta conclusione: "La morte è il Messia".
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