Vecchio amore

Amori grandi e amori difficili, amori eterni e amori impossibili, amori comuni e amori 'diversi'. Nelle storie che compongono l'ultimo libro di I.B. Singer, il lettore trova - in un misto di tenerezza e sottile ironia - diverse vicende sentimentali, e anche avventure esplicitamente erotiche, di personaggi non più giovani, sotto la cui scorza è facile riconoscere lo stesso autore, circondato dal suo mondo, il mondo ebraico-yiddish di oggi: uomini e donne sfuggiti all'Olocausto hitleriano per ricostruirsi un'esistenza problematica e segnata dall'incertezza in una parte qualsiasi del mondo, Stati Uniti, Sudamerica, Europa, Israele. Legati dall'origine comune e dalla comune tragedia, ma soprattutto dall'urgenza insopprimibile di continuare a vivere e dunque ad amare. Per essa, quasi, sopravvissuti. Temi tipici della poetica singeriana, che tuttavia lasciano spazio a notevoli sorprese. Per esempio, l'amicizia dei due compagni yeshivah, i ragazzi Zissel ed Ezriel, che si trasforma in autentico amore e vero e proprio rapporto coniugale tra due uomini. O le pene del pio rabbino di Klintow, afflitto da una moglie frigida e da una natura vigorosamente sensuale, mentre predica il bene ai figli di Israele è immerso nei desideri della carne, e mentre legge i Libri Sacri vede danzare nude attorno a sé le antiche donne dei miti biblici. O la stupefacente vicenda del santo androgino che si sposa con se stesso...