474 risposte. Libro intervista
Ci voleva un esperto dell'arte dell'intervistare per raccogliere pensieri e parole di un genio schivo com'è Giuseppe Penone. Per 474 volte Alain Elkann domanda e si pone in ascolto, e per altrettante volte Giuseppe Penone schiude un pezzo del suo mondo: l'infanzia protetta nel borgo di Garessio nell'alta Val Tanaro, l'incontro con il legno, il bosco e il tempo della natura, che influenzerà quello della scultura, e poi l'iscrizione all'Accademia Albertina di Torino, l'abbandono della figura a favore di contenuti non convenzionali e materiali inusuali - piombo, ferro, bronzo, cera, pece, legno, gesso e iuta -, i primi alberi scortecciati, elemento centrale del suo lavoro, l'ingresso nel movimento dell'Arte povera di Celant. Da lì in avanti la storia artistica di Penone continuerà a esplorare le connessioni tra uomo natura e cultura, entità indivisibili, il rapporto e lo scambio tra il corpo e il mondo naturale e poi tra il corpo e lo spazio architettonico, in un continuo annullamento del confine tra interno ed esterno. Una ricerca questa che ha portato le sue opere nei musei e nelle collezioni più prestigiosi del mondo e ha fatto di Penone uno dei più importanti e apprezzati artisti internazionali.