Il primo uomo
«Parlerà insomma di quelli che amavo. E di nient'altro.» «"Il primo uomo" prova la maestria di uno scrittore che padroneggia ormai tutti i registri e tutti gli stili; sarebbe stata – e lo è – la grande opera della maturità di Camus» – Agnès Spiquel, Société des Études Camusiennes Tra i rottami dell'automobile sulla quale Albert Camus trovò la morte nel gennaio 1960 fu rinvenuto un manoscritto con correzioni e cancellature: la stesura originaria di «Il primo uomo». La figlia Catherine ha meticolosamente ricostruito il testo qui pubblicato sulla base di quel manoscritto. Una narrazione forte, commovente e autobiografica: una sorta di romanzo di formazione a ritroso. Attraverso le emozioni e le impressioni del protagonista, che torna in Algeria nel desiderio di ritrovare il ricordo del padre scomparso durante la prima guerra mondiale, Camus ripercorre parte della propria vita: l'infanzia algerina, il periodo della povertà, le amicizie, le tradizioni, i sogni dai quali emerge la figura di un uomo ideale, il primo uomo, appunto. A sessant'anni dalla scomparsa di questo grande autore ecco il suo testamento letterario: vi ritroviamo le radici della sua personalità, la genesi del suo pensiero, le ragioni della scelta di dare voce, con la sua scrittura, a chi non l'ha mai avuta. Da questa storia l'omonimo film del 2011 scritto e diretto da Gianni Amelio.
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