Lettere. Antologia della corrispondenza
La voce di Vittoria Colonna fu una delle più autorevoli del Cinquecento. Protagonista di eventi che hanno movimentato la storia politica e religiosa del secolo, vanta primati eccezionali in letteratura, essendo stata la prima poetessa italiana a godere di una stampa e di un commento alle proprie rime mentre era ancora in vita. L’edizione commentata di una corposa parte delle sue lettere e di quelle dei suoi corrispondenti, fra i quali si contano papi, sovrani italiani ed europei, alti prelati, letterati come Aretino, Bembo, Castiglione, Tasso o artisti del calibro di Michelangelo, restituisce il ritratto di una donna di potere che seppe mostrare volti diversi e guadagnarsi un ruolo importante nella cultura di primo Cinquecento. L’elegante celebrazione del nome di Vittoria è una costante di queste lettere, che lasciano traccia di un’idea di letteratura intesa anche come “gioco di società”, fatta di strategie comuni e replicabili all’infinito (come i diffusissimi giochi di parole sul nome «Vittoria»); ma la storia del carteggio di Colonna è anche quella di disastri familiari, di necessarie bugie, di battaglie diplomatiche e religiose condotte senza risparmiare le energie, di una penna capace di lucide analisi politiche o abile a trasformarsi per assecondare il gusto dei corrispondenti.
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