Ballata per Nina. Le visioni di Nina. Vol. 3
Alfredo è certo che sua sorella Nina, ormai quattordicenne, abbia visto e sentito qualcosa di tremendo che l’ha portata a chiudersi in un silenzio impenetrabile. Soprattutto, si è convinto che c’entri con una serie di morti che la cronaca definisce suicidi e, come tali, vengono archiviati nell’indifferenza generale. Intanto, l’unico che riesce a strappare Nina al suo isolamento è Leonardo, un quindicenne in affido. Il loro è un rapporto esclusivo ed escludente, di chi si trova a condividere percezioni sottili, e affonda le sue radici nell’ombra. Sorda dall’età di dieci anni, Nina ha affinato la capacità di vedere e di sentire frequenze che agli altri non sono concesse. Se alcuni lo definiscono un dono, per lei è una dannazione, visto che la sua sordità si sintonizza ancora una volta su una storia di sangue. Per la prima volta però, il male corrisponde pienamente alla natura di chi agisce, e non cerca né comprensione, né assoluzione. Il male è ciò che è: libero. Sullo sfondo, una città allo sbando, abitata da individui smarriti e travolti dai confinamenti imposti, dalla minaccia del nucleare che incombe e dal cambiamento climatico, incapaci di immaginare persino il presente, schiacciati da un’iper-realtà che annichilisce ogni capacità immaginativa.