Kathryn Bigelow
Sguardi, corpi e dispositivi di rappresentazione, assieme ai contesti culturali e ai generi di riferimento, divengono strumenti imprescindibili per una configurazione estetica che usa consapevolmente azione e spettacolarità per produrre una riflessione anche teorica e filosofica. Ripercorrere la carriera di Bigelow permette così di affrontare la trasformazione avvenuta nelle relazioni fra soggettività, società, media audiovisivi e potere negli Stati Uniti a fronte del consolidarsi delle forme della globalizzazione. Il rapporto con l’estetica e la teoria del cinema, la messa in scena e l’ibridazione dei generi narrativi, la produzione del gender e della razza sono solo alcune delle questioni affrontate nelle analisi dei film (Near Dark - Il buio si avvicina, Point Break, Strange Days, The Hurt Locker, Zero Dark Thirty, Detroit).
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