Riscrivere Boiardo. Francesco Berni, il «Rifacimento» dell'«Innamoramento de Orlando» e il proemio del romanzo cavalleresco
Nonostante la sua rilevanza per la storia del genere cavalleresco, il "Rifacimento" di Berni è un’opera densa di enigmi ancora irrisolti. Perché Berni, autore dei famosi capitoli burleschi, scrisse un testo dal tono cupo e moraleggiante, tentando di allegorizzare le vicende dei paladini boiardeschi? Perché decise di non pubblicare il poema, che vide la luce soltanto sei anni dopo la sua morte in un ambiente editoriale vicino all’eterno avversario, Aretino? Perché e da chi è stato interpolato l’originale? A queste e ad altre domande il libro prova a fornire delle risposte, dedicando inoltre un’ampia indagine allo spazio del proemio del poema cavalleresco di Pulci, Boiardo, Berni e Ariosto. Nella prima metà del Cinquecento, infatti, il prologo del Furioso diventerà il luogo di costruzione della figura del narratore, la cui coscienza soggettiva si pone come diretta antesignana del personaggio nel moderno romanzo europeo. Berni recepisce tale innovazione, e attraverso il dialogo con la letteratura classica e coeva costruisce la fisionomia del suo personaggio. Chiudono il volume un saggio di commento al i canto del Rifacimento e un’analisi dettagliata dei complessi problemi filologici e intertestuali che un’edizione del poema inevitabilmente comporta. "Riscrivere Boiardo" colma una lacuna nel panorama degli studi sulla civiltà letteraria del Rinascimento italiano.