Mario Martone. Il cinema e i film

Mario Martone. Il cinema e i film

Trent'anni fa appariva nel panorama del cinema italiano un film nuovo e spiazzante: Morte di un matematico napoletano. Mario Martone (Napoli, 1959) esordiva nel lungometraggio dopo una già lunga esperienza teatrale, iniziata nel lontano 1977, che non avrebbe mai abbandonato. Innumerevoli le performance, le installazioni, le regie teatrali, le opere liriche, il lavoro per la radio, il videoteatro, i documentari, le direzioni dei teatri stabili. Un corpo produttivo impressionante, testimonianza di una delle carriere artistiche più prolifiche, feconde, aperte e curiose che il nostro Paese abbia mai espresso. Nella storia del cinema italiano il caso Martone è unico. Pur non essendo mancati i registi che dividevano il loro lavoro con la scena, non si era mai visto uno scambio così inarrestabile, rigenerante. Una volontà dichiarata di permeabilità, un desiderio di farsi attraversare e invadere dal fuori campo, un laboratorio permanente, una vera e propria officina: immaginare il cinema di Mario Martone come un cantiere è il modo più corretto per rendere il lavorio che permette ai progetti di intrecciarsi, travasare idee e intuizioni da un nucleo tematico a un grumo formale nuovo. Questo libro fa i conti con tutto ciò che il cinema di Mario Martone rappresenta e ha rappresentato e, soprattutto, con la modalità con cui oggi si proietta ancora instancabilmente in avanti, in un costante e incessante movimento creativo.
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