Comunisti a modo nostro. Storia di un partito lungo un secolo
Apparentemente ormai conclusa, la vicenda politica del comunismo italiano genera dibattiti e polemiche ogni volta che si cerca di raccontare cosa abbia realmente rappresentato quella galassia di uomini e donne eccezionali che fu il Pci. A cent'anni dalla sua fondazione, Emanuele Macaluso e Claudio Petruccioli ne hanno ripercorso sviste e svolte epocali, ricordando le conquiste di cui fu promotore e ipotizzando strade alternative da imboccare per scongiurare il declino del paese. Legati a riferimenti ed esperienze politiche diverse, Macaluso, più volte deputato e senatore del Pci, e Petruccioli, che della segreteria del partito fu l'ultimo coordinatore, tentano un bilancio tra due visioni spesso contrastanti dell'eredità del comunismo in Italia: quella che individua una cesura netta tra un prima e un dopo Pci, e l'altra per cui le varie incarnazioni della sinistra post-comunista corrispondono alla naturale evoluzione di una certa idea dell'Italia e degli italiani. Sullo sfondo di questo fitto dialogo si susseguono decenni di avvenimenti, dal ritorno di Togliatti dalla Russia all'approvazione della Costituzione, dall'occupazione sovietica dell'Ungheria nel 1956 alla rottura con i socialisti, passando per la stagione di Luigi Longo e gli anni di Berlinguer.