Orazione sul comando di Pompeo-De imperio Cn. Pompei. Testo latino a fronte. Ediz. bilingue
Nel celebrare Pompeo, Cicerone ritrae l’uomo “divino”, il comandante ideale più volte artefice della salvezza di Roma, la figura nella quale l’indiscusso primato militare si sposa con le più alte doti di humanitas. “Mi si chiede di parlare del valore unico ed eccelso di Gneo Pompeo: per un simile discorso la cosa più difficile è trovare la fine, non l’inizio” Nel 66 a.C. Cicerone pronuncia il primo discorso pubblico della sua carriera. L'occasione è offerta dalla proposta di legge di attribuire a Pompeo un comando straordinario nella guerra contro Mitridate, l'inafferrabile re del Ponto che da più di vent'anni tiene in scacco Roma minacciando i suoi domini in Oriente. Cicerone prende la parola a sostegno della legge, inserendosi in un acceso dibattito politico tra i difensori delle prerogative del senato e quei gruppi sociali - popolo e ceto equestre - che reclamavano un uomo solo al comando per porre fine alla grave crisi economica. Nel celebrare Pompeo, Cicerone ritrae l'uomo "divino", in cui l'indiscusso primato militare si sposa con le più alte doti di humanitas. Un discorso dalla prosa fluida e brillante, in cui lo scorrere dell'argomentazione lascia ampio spazio alla riflessione teorica sull'economia e sul buon governo dell'impero.
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