Roma/amoR. Memoria, racconto, speranza
Da uno degli architetti italiani contemporanei più noti e studiati, il racconto di Roma in un affasciante viaggio tra storia e memoria, critica e autocritica, elaborazione progettuale e studio, vicende private e professionali. La Roma descritta da Paolo Portoghesi in questo volume ha varie stratificazioni. La più profonda, quella più intima e personale, va dal dopoguerra a oggi, dalla casa dei nonni dietro Largo Argentina agli incontri con le personalità che hanno plasmato l'immagine della capitale nel secolo scorso, come Bruno Zevi, Giulio Carlo Argan, Renato Nico-lini e Ludovico Quaroni. C'è poi il racconto della Roma immaginata e solo progettata (il quartiere della Valchetta, Casal di Gregna), accostata senza soluzione di continuità alle opere portate a termine come la Grande Moschea, il più esteso luogo di culto islamico in Europa, a pochi passi dal cuore della cristianità. Infine, in superficie, la conoscenza dello storico dell'architettura e l'immaginazione del progettista si uniscono per immaginare la Roma del futuro, nella consapevolezza della sua inesauribile capa-cità di rinascere dalle proprie rovine. Attraverso un racconto che è soprattutto un atto d'amore, Portoghesi riesce nell'impresa di gettare nuova luce su una delle città più studiate e raccontate della storia, e pone le basi per «la motivata percezione di un possibile risveglio» di Roma, scaturita dalla «stabile e prolungata posizione di ascolto, dal fatto di aver passato una parte della vita a rivolgere domande alla città, studiandone la forma e la storia, e di aver conquistato un piccolo spazio in cui arrivano continuamente messaggi provenienti da quell'insieme di esistenze, di segni, di edifici, di strade, di piazze, di paesaggi, che formano una misteriosa unità.