L'economia delle migrazioni. Il caso italiano

L'economia delle migrazioni. Il caso italiano

Sono molti gli italiani che hanno un atteggiamento ostile verso i migranti e gli immigrati. Li accusano di rubare loro il lavoro, di non integrarsi, di alimentare le attività criminali. Eppure, le statistiche e l'economia raccontano tutta un'altra storia. Da tanti anni l'Italia è in crisi demografica: si fanno pochissimi figli e la popolazione diminuisce. Perciò gli immigrati servono: non è vero che sottraggono posti di lavoro, visto che svolgono quelle attività che gli italiani tendono a non svolgere più; inoltre, contribuiscono al pagamento delle pensioni e alimentano una crescita economica che senza il loro contributo sarebbe assai inferiore. Nel libro si mostra che ce ne vorrebbero molti di più. È possibile una politica di apertura ai migranti che non faccia esplodere le tensioni sociali? Sì. Ma per realizzarla si devono superare difficoltà importanti. Innanzitutto, perché, come evidenzia la teoria economica, la decisione di accogliere ha di per sé l'effetto di incrementare i flussi migratori. E poi perché si deve essere capaci di sostituire il mercato criminale che attualmente gestisce i flussi dei migranti con un mercato regolare e trasparente che preveda meccanismi che ne favoriscano l'integrazione economica e sociale.
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