Vita in comune. Il pitagorismo nel mondo antico

Vita in comune. Il pitagorismo nel mondo antico

Per il fascino che hanno da sempre esercitato la figura carismatica di Pitagora e le dottrine a lui attribuite, all'incrocio tra scienza e filosofia, religione e politica, il pitagorismo antico rappresenta per tutto il corso della sua storia un enigma di difficile soluzione. Che cosa significava essere pitagorico nell'antichità? Le fonti descrivono Pitagora come matematico, filosofo, politico e legislatore, taumaturgo prossimo alla divinità e fondatore di un'associazione la cui precisa natura rimane ancora incerta: scuola filosofica con interessi scientifici, confraternita a sfondo religioso, partito politico o tutte queste cose insieme? Ciò che forse permette di risolvere l'enigma è l'interpretazione del pitagorismo delle origini come forma di vita comunitaria basata su una precettistica, che determina l'identità pitagorica degli affiliati, liberi di distinguersi poi nei diversi ambiti delle attività umane. Il libro presenta una storia del pitagorismo nel mondo antico, a partire dall'associazione fondata a Crotone da Pitagora nel VI a.C. sino alla rinascita nei primi secoli dell'età imperiale, con particolare attenzione al fenomeno del pitagorismo romano e alla letteratura apocrifa.
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