La metaetica. Un'introduzione
Pensare o dire che una persona è buona significa descrivere una sua proprietà oppure esprimere un sentimento di approvazione nei suoi confronti? Le proprietà morali sono oggetto di scoperta o frutto di proiezione? Se sono reali, qual è la loro natura e come le conosciamo? Se sono proiezioni dei nostri sentimenti, perché ne parliamo come se fossero proprietà delle cose? Come si spiegano gli strani poteri – farci sentire in colpa, suscitare ammirazione o indignazione, motivarci – che hanno su di noi? Questo è il genere di domande che ci si pone in metaetica, quel settore della filosofia che indaga sui presupposti ontologici, metafisici, epistemologici e psicologici del pensiero e del discorso morale. Scopo del volume è introdurre il lettore alla metaetica e ai due orientamenti che hanno dominato il dibattito in materia dal XX secolo a oggi – cognitivismo e non cognitivismo –, qui presentati nella forma in cui originariamente hanno fatto la loro comparsa e alla luce di alcuni degli esiti più recenti della ricerca.