Vivere di storie. Seminario su Maupassant e la neuronarratologia

Vivere di storie. Seminario su Maupassant e la neuronarratologia

La produzione di Guy de Maupassant è un caso emblematico di neuronarratologia: ammalatosi di sifilide con interessamento di aree cerebrali decisive per la composizione degli intrecci narrativi, lo scrittore ha iniziato da un lato a descrivere la propria neuropatologia affidandone il decorso a testi finzionali (soprattutto racconti) o epistolari, dall'altro a smarrire egli stesso il governo dell'emplotment. Così le crisi allucinatorie conseguenti alla neurosifilide hanno coinvolto sia l'atto di enunciazione (l'autore) che l'enunciato finzionale (i personaggi). Si genera di qui, dopo l'adesione al naturalismo sancito dalle “serate di Médan” nel 1880, una sorta di fanta-naturalismo che di fatto coopera al decesso della grande stagione romanzesca del XIX secolo. Proprio quando la malattia tende un agguato all'immaginazione e sembra divenire inespugnabile, Maupassant esce dalla bolla di silenzio in cui le convulsioni allucinatorie avrebbero voluto imprigionarlo e ci offre una testimonianza straordinaria del funzionamento, tipico e atipico, del narrative thinking.
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