I paesaggi dell'Italia moderna. Da Petrarca a Napoleone
Campi coltivati, boschi, sentieri della transumanza, corsi d'acqua, ma anche territori devastati dalle guerre e dai terremoti. Nei secoli dell'età moderna l'Italia era costituita per la maggior parte da aree ubicate al di fuori dei centri urbani. Esse diventarono l'oggetto del crescente interesse delle autorità politiche degli Stati, che si proposero di gestire le risorse ambientali. Parallelamente, le piante provenienti da oltreoceano, giunte grazie all'espansione globale dei traffici commerciali, conferirono un nuovo volto al panorama agricolo, nel quale, al contempo, stava fiorendo la civiltà delle ville e dei giardini. Le dinamiche politiche ed economiche forgiarono gli elementi materiali delle campagne italiane, mentre, dal canto loro, artisti, scrittori, cartografi e viaggiatori delinearono l'immagine di questo scenario e i suoi significati estetici, che diventarono parte integrante dell'identità culturale dell'Italia. Prendendo le mosse dall'epoca tardomedievale e arrivando fino al periodo napoleonico, il libro ricostruisce le molteplici e intrecciate vicende che hanno modellato il “bel paesaggio” italiano, tramandandone le caratteristiche fino al tempo presente.