Gaddabolario. Duecentodiciannove parole dell'ingegnere
Se avete in mano questo libro vuol dire che siete tra coloro che Gadda lo hanno solo sentito nominare (“l’Ingegnere della letteratura”, “il Joyce italiano”), ma finora non lo hanno mai letto (“Gadda è troppo difficile”, “Gadda bisogna tradurlo”). Oppure fate parte, come gli autori di questa impresa, della categoria degli “adepti”, ovvero di coloro che in un certo momento della vita hanno incontrato un libro di Gadda e, dopo lo smarrimento iniziale, hanno deciso che non lo avrebbero posato finché non ne avessero capito almeno una pagina. Perché leggere Gadda è un’avventura: un esercizio di conoscenza, un viaggio nella lingua italiana, un corso pratico di ironia. A volte si ride irrefrenabilmente, fino alle lacrime, altre volte è un riso amaro, sarcastico. Questo Gaddabolario, scritto dagli “adepti” per chi non lo è ancora, raccoglie e spiega duecentodiciannove parole gaddiane – un numero da cabala “ingravallesca”: via Merulana 219 è il centro in cui convergono tutti i delitti del Pasticciaccio – da abracadabrante a Zoluzzo. Uno strumento indispensabile per addentrarsi, di parola in parola, nei labirinti dell’Ingegnere e perdersi nel piacere della sua incomparabile prosa.