Tradurre nell'Italia del Risorgimento. Le culture straniere e le idee di nazione
Durante il Risorgimento nel nostro paese furono tradotti moltissimi libri stranieri, che si affiancarono ai più noti riferimenti della storia e della letteratura autoctone nel plasmare e influenzare la formazione e la maturazione delle idee di nazione e nazionalismo. Al fine di ricostruire l’immaginario del mondo nazional-liberale, l’autrice individua e analizza quello che definisce il “canone in traduzione” della prima metà dell’Ottocento, cioè testi – romanzi soprattutto, ma non solo – che, adottati e adattati tramite manipolazioni varie, riuscirono a parlare al cuore e all’intelletto dei lettori e a fornire loro preziose chiavi di lettura del presente e del passato, arricchendone gli specifici valori sociali, religiosi, politici e consentendo l’inserimento dell’idea d’Italia nello spazio plurale dell’Europa e del mondo. Fu infatti grazie all’opera di alcuni illuminati editori se l’offerta culturale italiana venne modernizzata e variata, fino a raggiungere pubblici nuovi: le traduzioni da loro proposte – come dimostrano ristampe, riedizioni e contraffazioni – veicolarono nella penisola idee e contesti d’oltralpe, che arrivarono a una diffusione analoga a quella documentata in relazione ai testi del nostro mainstream.