Tecnica e metafisica. Saggio su Heidegger
Il volume, pubblicato per la prima volta nel 1981 e ormai considerato un classico della letteratura heideggeriana, ha contribuito a impostare su basi nuove l'interpretazione della Seinsfrage mettendo da parte le contrapposte letture del suo carattere "ideologico" ovvero di "antiumanismo" che nel suo legarsi all'"essere" chiudeva ad ogni effettiva concretezza epocale dell'esserci umano. L'interpretazione che qui si offre assume proprio il rapporto essere-uomo come perno su cui si organizza la questione dell'essere e la sua stessa ragione d'essere, e propone di questo pensiero una lettura, che ha fatto scuola, come radicale "ultraumanismo", per il quale ogni domanda circa l'essere è insieme domanda sull'esserci umano nel più vasto contesto del "mondo". E poiché la concretezza mondana dell'uomo oggi è, nella sua radice, "tecnicità", logicamente e conseguentemente il problema dell'essere diventa il problema della tecnica. Un'interpretazione che ha avuto larghissima eco negli studi heideggeriani e che sottrae il "secondo" Heidegger, dopo Essere e tempo, a qualsiasi equivoco di linguaggio mitopoietico e ne delinea la portata etica, che non era già ritorno a un ideale pretecnologico dell'esserci, bensì il tentativo di guardare in faccia il destino dell'uomo tecnologico. Nel contesto della ricostruzione proposta, il libro offre inoltre una lettura innovativa del nesso tra metafisica e storia della metafisica, ovvero tra oblio dell'essere e ritorno all'essere come "genealogico" e non "genetico", come domanda cioè sempre a disposizione del pensiero, al di là dello stesso assunto di Heidegger.
Al momento non disponibile, ordinabile in 3 settimane circa